Agricoltura Sociale ed Inclusiva

Descrizione del progetto
Tante cose importanti per ogni persona il più delle volte sono acquisite proprio nell’incontro con l’altro o nell’incontro con la natura. Il presente progetto è, dunque, rivolto alla salute e benessere di Persone con Disabilità Intellettiva (PcD) in età compresa tra i 30 e 66 anni attraverso la promozione di incontro con l’altro e con la natura in un’ottica di sviluppo sostenibile.
Per raggiungere le proprie finalità, il presente progetto propone attività legate alla promozione di salute e benessere ma che siano allo stesso tempo di sostenibilità ambientale tali come preparazione e gestione di Orto sostenibile, laboratori presso Fattorie Sociali, Attività Animale Assistita, Camminate ecologiche e sensibilizzazione ambientale nei canali divulgativi del Servizio (canale social e giornalino interno).
Fattoria sociale è un’impresa che svolge attività produttiva in modo integrato con l’offerta di servizi a vantaggio di soggetti in condizioni di fragilità – ma non solo – aggiungendo al mondo agricolo un valore sociale.
Il rapporto con la natura tipico dell’attività agricola induce processi positivi di autostima e di recupero di sé: prendendosi cura di altri organismi le persone sviluppano la capacità di gestire emotività e senso di responsabilità, essenziali per ricostruire la propria identità ed autonomia.
La produzione e offerta dei prodotti agricoli incrementa l’autostima e permette, attraverso lo scambio o la condivisione, di promuovere relazioni con l’ambiente esterno. Insieme alla fattoria sociale, l’orticoltura ha la capacità di valorizzare risorse e spazi di attività. Per le PcD saranno spazi di cura/potenziamento personale e di inclusione sociale.
Le attività di cura del territorio circostante, le proposte legate al contrasto del consumo dell’acqua e all’utilizzo di pesticidi insieme alle attività sopra citate sono tutte strategie che il presente progetto vuole mettere in atto per la salvaguardia dell’ambiente e per la salute delle PcD.

Motivazioni e bisogni
Il momento è innegabilmente complesso per una comunità come la nostra: l’emergenza sanitaria provocata dal covid-19 è stata affrontata ottemperando alle direttive che hanno frammentato e svilito tutto quel percorso di inclusione sociale tessuto in anni di lavoro, senza poterlo alimentare, rinnovare e rigenerare. Questo momento complesso derivato da una pandemia mondiale e ora da una guerra combattuta nel nostro continente provocano non pochi rischi alla salute mentale e si inserisce in un periodo nel quale a livello globale si stava già combattendo una un’altra battaglia: quella per l’ambiente. Negli ultimi decenni, lo sfruttamento delle risorse, l’innalzamento delle temperature e dei mari e i cambiamenti climatici hanno reso chiaro quanto sia opportuna una svolta sostenibile non solo nelle attività economiche globali ma anche nella vita di tutti i giorni.
Oggi, con la fine dello “stato d’emergenza” s’impone, soprattutto per le persone fragili che durante il periodo pandemico hanno più subito l’isolamento, l’obiettivo di sviluppare occasioni di incontro con l’altro e con la comunità territoriale circostante. Il tutto senza perdere di vista il punto di vista ambientale.
Il rapporto con la natura – soprattutto con la materia viva, vegetale e animale – induce processi positivi di autostima e di recupero di sé: prendendosi cura di altri organismi le persone sviluppano infatti la capacità di gestire emotività e senso di responsabilità, essenziali per ricostruire la propria identità ed autonomia.

Obiettivi

-promuovere salute e benessere: vivere a contatto con la natura fa bene a corpo, mente e spirito e la scienza lo conferma. Una ricerca condotta presso l’università di Rochester e pubblicata nel Giugno 2010 nel Journal of Enviromental Psicology ha evidenziato che chi trascorre più tempo a contatto con la natura ha un maggior senso di vitalità, si sente più energico e inoltre risulta più resistente alle malattie. Altri studi pubblicati sempre sulla stessa rivista hanno dimostrato che l’effetto rivitalizzante e il senso di benessere sono dovuti proprio alla presenza di elementi naturali nell’ambiente: “La natura è un vero e proprio carburante per l’anima” ha spiegato Richard Ryan, professore di Psicologia dell’Universita’ di Rochester. Un ulteriore studio del dicembre 2013 pubblicato su Journal of Envirimental Psicology ha spiegato che anche ascoltare il cinguettio degli uccelli contribuisce a migliorare il benessere generale e ad alleviare lo stress. Quindi il coinvolgimento di più sensi nel contatto con la natura aumenterebbe il livello qualitativo della nostra salute.
Ecco che le strategie scelte nel presente progetto per promuovere benessere e salute per le PcD sono legate alla natura (fattoria sociale, orto, camminate abbinate alla cura dell’ambiente, contatto con animali). In più, promuovono sostenibilità ambientale con incidenza sulla salute di tutti – coinvolti o meno: la produzione di alimenti a km 0 riduce le emissioni dovute al trasporto e all’imballaggio dei prodotti e promuove qualità alimentare; il recupero delle acque piovane riduce lo spreco dell’acqua; l’utilizzo di prodotti naturali per l’orto e la costruzione di orti verticali diminuisce lo sfruttamento degli spazi e garantisce un basso livello di inquinamento delle falde; l’attività di plogging contribuisce non solo alla propria salute ma alla pulizia dell’ambiente e la divulgazione delle azioni sostenibili promuove educazione e cultura della sostenibilità.

-promuovere inclusione e partecipazione sociale (partecipazione attiva nelle realtà produttive del territorio): l’esperienza dell’Agricoltura sociale è un’esperienza multieducativa e inclusiva attraverso la partecipazione attiva nelle realtà produttive del territorio per persone con fragilità e disabilità. E’ un’esperienza concreta che potenzia le abilità operative, le autonomie personali, le competenze relazionali nell’incontro con l’altro,offre un orientamento al progetto personalizzato di vita a seconda delle proprie reali capacità e apporta beneficio al territorio.

Il Progetto è stato finanziato con il Bando Welfare 2023 della Fondazione FriuliLogo Fondazione Friuli

Il Progetto è stato esteso

Nel corso del secondo semestre il Progetto è stato inserito nella campagna di Crowd Funding promossa dalla Crédit Agricole. Questo ha garantito una continuità nella realizzazione del progetto che terminerà quindi a fine 2024.